martedì 3 febbraio 2015

riflessioni

Tanti anni, tanti chilometri... e ti ritrovi ancora sotto quel palco, piena di aspettativa, e l'unica domanda che ti sorge spontanea quando la musica inizia è che cavolo ci fai lì, cosa centri tu con questa gente. Cercare gli occhi dei miei genitori e trovarci il mio stesso smarrimento, la mia stessa ricerca di un piano B che sapevamo benissimo di non poter applicare. Siamo ancora qui a parlarne, da giorni. Siamo ancora qui che cerchiamo di capire dov'è finito tutto quello che avevamo e per cui, per anni e fino a un attimo fa, abbiamo dato l'anima... e a dirci che forse, in fondo in fondo, non ne sentiamo nemmeno la mancanza. Adesso, l'unica cosa che posso dire è che ringrazio Dio che sia finita in gloria... se ricomincerà, sarà senza di noi.

venerdì 26 settembre 2014

iMirni@Tepepa

Ieri sera siamo andati per la prima volta al Tepepa, a sentire iMirni. Abbiamo così scoperto questo delizioso locale di Roveredo in Piano, in stile country ma non troppo, atmosfera rilassata e piacevole, musica dal vivo ogni giovedì, ottima cucina, pubblico decisamente caloroso ed entusiasta... d'altra parte, con un gruppo come iMirni, la serata si scalda subito e dopo 10 minuti ci si sente tutti amici. iMirni sono un trio frizzante e coinvolgente, che spazia dalla musica italiana al rock internazionale, con incursioni nel funky e nel soul. E' composto da Mirna Brancotti (voce), Stefano Maroelli (chitarra) e Alessandro Dri (cajon e percussioni). A mio avviso, Mirna è una delle migliori interpreti femminili della nostra zona: una voce portentosa, io le dico sempre che quando canta è come se cantasse dal fondo dell'anima, perché non saprei come altro descrivere quel suo essere pervasa dalla musica quando è sul palco. Bisogna sentirla dal vivo, non c'è altro modo per capire! Stefano e Alessandro sono due ottime spalle, non solo tecnicamente perfetti (il loro momento di solo è sempre emozionante) ma anche divertenti, simpatici e pronti a prendersi in giro. Il risultato è sempre una serata piacevole e piena di sorrisi e di calore, sensazioni che non sempre chi è sul palco riesce a trasmettere. Ieri sera, in particolare, segnalo una versione spassosissima di "The best" di Tina Turner, eseguita ricalcando il video... il pubblico era letteralmente in delirio, tra ammirazione per il modo in cui la canzone veniva eseguita e le risate per Mirna che faceva simpaticamente il verso a Tina, facendo al tempo stesso totalmente sua la canzone. Insomma, se vi capita l'occasione... non perdeteveli!

domenica 7 settembre 2014

Susanna@Cordignano

Ieri sera siamo andati a sentire, per la seconda volta, i Susanna. Per la loro prima data in terra trevigiana, hanno scelto la manifestazione dell'Ultracycling Dolomitica, a Cordignano; manifestazione che sicuramente è stata un po' penalizzata dal freddo di questo inizio settembre. Per chi c'era, comunque, la serata è stata davvero scoppiettante. I Susanna propongono "Una storia italiana", come dice anche il loro manifesto (a mio avviso bellissimo, uno dei più belli tra quelli che si sono visti in giro negli ultimi anni), quindi un repertorio tutto italiano che spazia dagli anni '60 ad oggi. I meedley sono sicuramente ben pensati e fanno cantare e ballare tutti senza distinzioni di età, alternando canzoni ormai classiche con altre meno "sfruttate". La serata, partita un po' a rilento tra premiazioni, cali di corrente e atleti distrutti, è finita con un pubblico entusiasta che applaudiva e ballava (e, parlo per me, sarebbe andato avanti fino all'alba ;) ). Quindi un gruppo assolutamente da non perdere se volete passare una serata allegra, divertente e a cantare in compagnia... che di questi tempi serve proprio!
La line up, nata da una costola degli ACIDI (altro gruppo assolutamente da non perdere, ma ne riparleremo), è composta da Rudy Nesta (cantante e chitarrista bellunese), Riccardo Zanette (chitarra), Andrea Salvador (basso), Umberto Zanardo (batteria) e Matteo Pancot (chitarra). Tutti nomi che, per chi bazzica i locali del Triveneto, sono sicuramente una garanzia... non solo bravi musicisti, ma anche belle persone :)

lunedì 20 maggio 2013

SilviaUnplugged@BarFilanda

Il primo aperitivo semiestivo del 2013... serata stupenda. Il Bar Filanda è un posticino delizioso a Cavaso del Tomba, vicino Possagno. Arrivarci è stato un incubo, perchè non sapevamo la strada, pensavamo fosse da tutta un'altra parte, comunque alla fine ce l'abbiamo fatta. Il bar è stato ricavato, come dice il nome, nel palazzo di un'antica filanda, quindi bellissimo da vedere, incuneato com'è in una specie di conca tra la campagna e i colli, con vista sulla chiesa di Possagno. C'era uno sprazzo di sole, quindi fuori si stava bene... siccome il bar ha due entrate, hanno pensato bene di posizionare i musicisti dentro, ma in modo che si vedessero e sentissero bene anche da entrambi i lati fuori. La musica era ovviamente deliziosa, gentilmente fornita dai Silvia Unplugged. Ieri sera hanno fatto un repertorio metà Elisa e metà interpreti femminili (Adele, Gianna Nannini, K.T.Tunstall, Mina...). Segnalo una versione veramente bella di "La bambola" di Patty Pravo e una altrettanto piacevole e intensa di "Sally"... che ci siamo ritrovati a cantare tutti insieme fuori sul piazzale. Una serata veramente piacevole, assolutamente da rifare.

Adrenalyne@DepositoGiordani

Sabato pomeriggio/sera al Deposito Giordani di Pordenone c'è stata la terza edizione della Festa della Conoscenza. Line up interessante, devo dire: Cesare e Mauro del Quartetto, gli Adrenalyne, un Guitar Jazz Quartet, un coro dell'ISIS di Maniago e chiusura con Cindy & The Rock History. Noi ovviamente eravamo lì per il gruppo di Cindy (ed è stata anche una cosa dell'ultimo minuto), che pur avendo suonato solamente un'ora ha fatto un concerto davvero strepitoso, tiratissimo e pieno di energia.
Vorrei però dedicare questo post agli Adrenalyne, perchè sono rimasta veramente colpita da questo gruppo, che sulla carta faceva quasi ridere: 6 ragazzi della scuola di musica di Pordenone, età massima forse 14 anni ma a vederli sembravano anche meno, ma con un'energia e una voglia di stare sul palco davvero incredibile! Hanno scelto cover di brani abbastanza rock, tra cui Green Day, AC/DC e Red Hot Chili Peppers, suonati con un entusiasmo che mi ha fatto veramente piacere vedere in un gruppo di ragazzi così giovani... spero che ci sia occasione di risentirli.

martedì 16 aprile 2013

London Calling


Londra è sempre bellissima. Per me questa è stata la terza volta, ed è stato veramente un bel viaggio, nonostante sia stato particolarmente faticoso e sia ritornata a casa dopo una settimana praticamente stravolta, peraltro con la prospettiva di una giornata lavorativa di 15 ore che mi aspettava il giorno successivo. Prima lezione imparata: mai più tornare subito al lavoro, ci vuole almeno un giorno di decompressione, sennò ti trovi come me a tornare il lunedì sera e a disfare la valigia il sabato dopo. Credevo di averlo imparato dopo la Normandia, ma evidentemente c'era ancora un margine di peggioramento :P
Ovviamente, delle quattro, io ero quella che me la sarei presa più comoda. In pratica avevo già visto tutte le cose più importanti, quindi... ma andare in un posto con tre persone che non ci sono mai state, non spiaccicano una parola in inglese e si perdono anche nel corridoio di casa ha implicato per me un superlavoro da guida turistica! Quindi, armate di piantina e guide, eccoci alla scoperta delle bellezze della città. Devo ammettere che siamo state veramente fortunate: il tempo è stato bello, ventoso ma senza pioggia. In compenso, Londra ci ha addirittura regalato un giorno di neve a metà settimana.

Cominciamo da quello che non avevo visto. Le altre volte non ero salita sul London Eye perché era stato appena inaugurato, la fila era lunghissima ogni volta e costava un botto. Stavolta costava sempre un botto, ma con il biglietto cumulativo con altre attrazioni qualcosa abbiamo risparmiato, e devo dire che vale la pena fare un giro. Si sale veramente in alto e i punti più famosi della città sembrano spuntarti davanti agli occhi, l'effetto è strepitoso. Si vede tutto, il Parlamento, la cattedrale di Saint Paul, Buckingham Palace, perfino la centrale elettrica di Battersea che era sulla copertina di "Animals" dei Pink Floyd. Saliteci assolutamente, anche se soffrite l’altitudine. Le capsule sono molto stabili, niente a che vedere col Prater di Vienna (in cui mi sono trovata a pregare Dio di riportarmi a terra sana e salva!). Nei pressi, evitate come la peste l'Acquario (al confronto di quello di Lisbona è una vasca per i pesci rossi) e il London Dungeon (due ore e mezza di coda per entrare e 25 sterline buttate per un'attrazione che al massimo potrebbe stare a Gardaland ma neanche, e comunque se non siete almeno madrelingua non capirete niente). Invece caldamente consigliato il ristorante cinese vicino alla biglietteria del London Eye :)
Altri monumenti che, mi vergogno a dirlo, non ero riuscita a vedere le altre volte, la Torre di Londra e il Tower Bridge. Stupendi entrambi. Attenti quando fate i biglietti per entrare alla Torre, perché se non leggete bene i cartelli rischiate di lasciarci 2 sterline come "donazione volontaria" (e se ne pagano già 19, mi sembrano sufficienti). I gioielli della Corona sono qualcosa di meraviglioso, e anche l'allestimento lo è: stanze buie con nastri scorrevoli per i visitatori, che così non si impicciano l'un l'altro permettendo a tutti di vederli bene. Stupendi. Come tutti i monumenti, la Torre è straordinariamente ben tenuta. Il Tower Bridge… be’, è il ponte più famoso del mondo. Dalla Torre ci si arriva a piedi camminando lungo il Tamigi, e la vista è incantevole. Dentro c’è un piccolo museo e si sale con l’ascensore fino al camminamento pedonale in alto; il panorama non è granché ma ve lo consiglio lo stesso, almeno per dire di esserci saliti.
Su insistenza della zia e di Lara, appassionate del genere, sabato mattina siamo andate a Notting Hill, al mercatino di Portobello (per fargliela pagare il pomeriggio le ho trascinate alla Tate Britain a rivedere i miei adorati quadri di Turner! ;). E’ enorme e si trova di tutto, proprio come dicono nelle guide (compresi i pasteis de nata di Lisbona!); consiglio forse ovvio, ma fate come noi e andate la mattina presto, perché per l’ora di pranzo camminare per strada è impossibile. La sera, siccome non eravamo abbastanza distrutte, ci siamo letteralmente trascinate in pellegrinaggio a Garden Lodge, sulle tracce di Freddie Mercury. Non c’è molto da vedere, solo una porta verde e alcune scritte sul muro in una stradina quasi deserta, ma per noi è stata davvero una grande emozione appendere al vetro un bigliettino per Freddie.
Consigliatissimo, se amate il genere, un giro al Museo delle Cere di Madame Tussauds. Io lo adoro, ci sono andata ogni volta, anche perché le statue cambiano in continuazione. Ci perdete una mattina perché, una volta dentro, vorrete farvi una foto con ogni statua… tranquilli, è normale farsi prendere dall’entusiasmo. Mamma si è scattata anche una foto con Freddie (sempre lui) e finalmente mi lascerà in pace perché io lo avevo già visto e lei no!!!
Veniamo allo shopping: non perdetevi per nessuna ragione al mondo, vicino a Piccadilly Circus, l’M&M’s World. E’ qualcosa di difficilmente descrivibile: 5 piani di M&M’s, letteralmente. Ci sono i distributori di confettini, gadget di tutti i tipi e per tutte le tasche, la ricostruzione di Abbey Road con 4 M&M’s giganti al posto dei Beatles… non ne verrete più fuori, ve lo assicuro! Non mancate un giro in uno dei migliaia di Boots, si trova sempre qualcosa di interessante… se ve li siete dimenticati o non li avete trovati in Italia ci trovate anche gli adattatori per la corrente ;) Non dimenticate di portare a casa qualche gadget con l’Union Jack! In Oxford Circus ci siamo date alle spese folli… diciamo che al ritorno abbiamo avuto qualche problema di peso con la Ryan Air!
A proposito di Ryan Air, se arrivate a Stanstead non prendete lo Stanstead Express (il treno), che è comodo ma costa parecchio. Ci sono servizi navetta per il centro di Londra che costano la metà. Noi abbiamo preso la corriera della Terravision fino a Victoria Station e da lì abbiamo preso la metropolitana. Consiglio per la metro: fate la Oyster Card, con cui avete uno sconto sui viaggi. Anche se vi sembra cara, fate quella settimanale che costa 35 sterline. Sembrano tanti, ma noi non l’abbiamo fatto e alla fine ne abbiamo spesi di più. Potete ricaricarla quanto volete e alla fine del soggiorno potete tenerla per la prossima volta (non ha scadenza) oppure riconsegnarla nella stazione che ve l’ha erogata, così vi ridanno anche le 5 sterline di caparra (se siete a Victoria, investiteli subito in uno dei deliziosi panini di Delice de France, vicino ai binari. Questa catena è fantastica, ci andavamo sempre anche in Belgio).
Londra è celebre anche per i suoi musical… anche noi abbiamo voluto provare l’emozione e la scelta, so che non avreste mai indovinato, è caduta su “We will rock you”, in cartellone da qualcosa come 11 anni al Dominion di Tottenham Court Road. Scenetta divertente: stiamo salendo dalla metropolitana e la mamma mi fa: “Che sia difficile da trovare il teatro?”. Ho guardato in su, verso l’esterno, e la prima cosa che ho visto è stata una statua di Freddie color oro alta minimo 4 piani… “No, mamma, non credo che sarà così difficile!!!”. Lo spettacolo è stato grandioso. Ho visto un sacco di musical in vita mia, ma questo era davvero di un livello impressionante. Soprattutto Brenda Edwards, che interpretava il ruolo di Killer Queen… una roba mai vista. Teatro strapieno, dall’acustica perfetta, ballerini incredibili, effetti speciali… se andate a Londra non perdetevelo. Non costa neanche molto, noi abbiamo pagato circa 50 euro ed eravamo in un buon posto laterale (per dire, il prossimo che andrò a sentire a Trieste ne costerà 65).
Non siamo andate tanto a musei per questa volta, comunque siamo riuscite a fare un giro alla National Gallery e sono riuscita a vedere anche la National Portrait Gallery, dove non ero stata (e dove è esposto anche il famigerato ritratto di Kate Middleton, che è veramente brutto come in foto… in compenso c’è uno spettacolare ritratto di Wallis Simpson e uno stupendo Andy Wahrol raffigurante Elizabeth Taylor). Nel dubbio ovviamente consiglio la prima, oltretutto sono entrambe (come anche il British) gratuite. Andateci anche solo per un giretto breve, ci sono capolavori assoluti che non si possono non vedere, almeno di sfuggita. Stessa cosa vale per i parchi londinesi: io non sono molto appassionata del genere (per me l’unico e il solo parco rimane Central Park), però vale la pena farci un giro se è una bella giornata. Da Westminster prendete Saint James’s Park e arrivate fino a Buckingham Palace. Noi l’abbiamo fatto al tramonto e lo spettacolo è bellissimo. Il mio parco preferito a Londra però è Kensington, forse per via di Peter Pan, o forse perché è il primo che ho visto.
Non mi sento di consigliarvi l’albergo in cui sono stata… una ciofeca mondiale, per fortuna ci dovevamo solo dormire. Il mio destino in Inghilterra è la camera nel basement… tre volte su tre. Ma meglio il basement che 5 piani senza ascensore! ;)

 

sabato 23 marzo 2013

MusicArea3@AlBoccale

Che bella serata che ho passato giovedì. Nonostante una settimana incasinatissima, nonostante avessi alle spalle 10 ore di lavoro in manicomio, nonostante la strada per andare fino a Portogruaro che implicava andare a letto che andasse bene all'una... è stato proprio bello. La Taverna al Boccale è vicino al Duomo, e ci siamo arrivati a piedi dopo un incontro ravvicinato parecchio incandescente con la Zona a Traffico Limitato di Portogruaro (esperienza che consiglio a tutti, soprattutto se avete finito il senso dell'umorismo e siete già isterici per via della giornata lavorativa). Poi entri in questo posto delizioso, mangi una pizza buonissima, ascolti un gruppo davvero bravo, e il mondo ritorna nella sua orbita normale. Giovedì sera il repertorio dei Music Area Trio mi è piaciuto davvero molto: hanno aggiunto delle canzoni in italiano, ma qualcosa di originale, non le solite che fanno tutti. Hanno lavorato anche parecchio sugli arrangiamenti e ne sono uscite versioni delizione: "50mila" di Nina Zilli da saltare in cima al tavolo a ballare, "Rolling in the deep" di Adele con un inizio acustico lentissimo e poi improvvisamente rock, e così via... Mi sono sgolata e sono arrivata a casa (dopo l'una, come previsto) che ancora cantavo :) Poi la serata ha virato su una jam session improvvisata con alcuni musicisti della zona che erano presenti, cosa sempre bellissima e che ti manda assolutamente alle stelle. Non è da tutti riuscire a mettersi in gioco in questo modo, una volta da queste parti si usava molto, adesso è diventata una rarità... ma è sempre bello scoprire nuove voci e nuovi musicisti. Nel complesso un concerto ottimo in un locale in cui tornerò sicuramente... tutto assolutamente da ripetere :)